Le emozioni ci fanno bene?
Che cos’è l’emozione?
Il termine “emozione” deriva dal latino “e-muovere”, cioè “mossa da” e, come dice il termine, deriva da uno stimolo interno o esterno.
Le emozioni sono risposte programmate nella nostra memoria atavica. Sono meccanismi antichissimi.
Il nostro cervello emotivo ci mette circa quindici millisecondi per attivare la risposta emotiva. Il pensiero é sempre retrospettivo rispetto alle emozioni.
Questo vuol dire che il nostro corpo è teatro delle emozioni e che ciò che subito si attiva in noi di fronte ad uno stimolo è proprio l’emozione correlata a quello stimolo.
Che impatto dunque ha l’emozione nella nostra vita?
Seguendo il discorso antecedente, le emozioni hanno un peso immenso nella nostra vita e sulle decisioni che prendiamo: molte decisioni, infatti, le prendiamo su base emotiva.
Si tratta di un sentire immediato che guida le nostre scelte: la scelta di una scuola, la scelta di un lavoro, la scelta di un partner… avvengono prima su base emotiva.
Il problema è: diamo sempre retta alle nostre emozioni?
L’emozione è nociva?
L’emozione di per sé non è portatrice di malessere e non è nociva, è anzi una reazione di sopravvivenza dell’uomo; tuttavia se l’emozione viene repressa diventa “tossica”.
L’emozione (che è un’energia) nasce da una situazione interna o esterna, aumenta (e quando sale la sentiamo perché innesca una cascata biochimica) e poi decresce e va via. È un andamento normale, a “scadenza”.
A “scadenza” perché ogni emozione, se assecondata, ha una fine: ad esempio, la tristezza dura un po’ di più, la rabbia invece è più veloce.
L’emozione non è tossica quando noi siamo in grado di assecondare e di gestire il flusso dell’emozione.
Come possiamo “assecondare” questo flusso emotivo?
Bisogna sviluppare la capacità di “lasciare andare”, la cosiddetta capacità di “letting go”:
questa capacità è relativa alla necessità di lasciare fluire l’emozione.
Se questo non avviene, se cioè ostacoliamo il procedere di un’emozione, questa resta lì bloccata e comincia a “farsi sentire” con sintomi fisici di vario tipo che vanno dal mal di testa, al mal di pancia, alla tachicardia, ai dolori muscolari…
Bisogna che la mente non si opponga all’emozione, al suo andamento normale, altrimenti l’emozione si mantiene e persiste, creando, nel tempo, stati patologici e non funzionali.
Il principio è semplice: non bisogna reprimere l’emozione, altrimenti lei resta lì e diventa “tossica”.
Tu che rapporto hai con le tue emozioni?
Le assecondi oppure le reprimi?
Se vuoi saperne di più, scrivimi!
Dott.ssa Marianna Vallone
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