La discalculia
Disturbi specifici dell’Apprendimento (DSA)
Molti bambini e ragazzi, nel corso del loro percorso scolastico, incontrano difficoltà nella lettura, nella scrittura o nel calcolo.
Tali difficoltà sono di svariato tipo e possono manifestarsi con diversi livelli di severità, provocando problemi nelle singole discipline e sul rendimento scolastico in generale, e causando anche problemi di adattamento e di autostima.
Si tratta di una serie di problematiche che interessano una percentuale abbastanza alta della popolazione scolastica (per l’Italia i valori variano dall’1,5% al 5%)
Le principali fase nello sviluppo del contare
Per la maggior parte dei bambini contare è la base dell’aritmetica.
Sono state individuate tre principali fasi nello sviluppo del contare:
- Contare tutto – Per sommare 2 a 3, il bambino conta “uno, due” e poi “uno, due, tre” oggetti per stabilire la numerosità degli insiemi da sommare, così da rendere visibile i due insiemi: due dita su una mano e tre sull’altra. Il bambino conta poi tutti gli oggetti.
- Contare in avanti a partire dal primo addendo – Alcuni bambini scoprono che non è necessario contare il primo addendo: partono da 2 e contano poi in avanti per altri 3 e arrivano al risultato. Utilizzando il conteggio sulle dita, il bambino non conta più il primo insieme, ma parte dalla parola “due” e usa una mano per contare in avanti il secondo addendo: “tre, quattro, cinque”.
- Contare in avanti a partire dall’addendo più grande – Quello di contare il minore dei due addendi è un metodo più efficiente e meno soggetto ad errori: il bambino sceglie di partire dal numero più grande: “tre” e poi va avanti “quattro, cinque”.
Gli aspetti coinvolti nell’apprendimento della matematica
Nell’apprendimento della matematica si intersecano diversi aspetti:
- Le caratteristiche della disciplina stessa:
complessità dei compiti, diversità delle richieste a seconda degli ambiti (calcolo, geometria, risoluzione dei problemi). - Precise abilità cognitive: memoria fonologica, memoria di lavoro, memoria di lavoro visuo-spaziale, abilità di rappresentazionee strategie di soluzione.
- Gli aspetti emotivo- motivazionali degli studenti, caratterizzati da ansia, resistenza al ragionamento matematico, timore di sbagliare, fino ad arrivare all’impotenza appresa.
- L’atteggiamento degli studenti nei confronti della matematica è strettamente influenzato dai risultati scolastici: il conseguimento di buoni risultati in matematica innesca una spirale positiva favorendo atteggiamenti costruttivi, che a loro volta danno origine a buone prestazioni. Al contrario, risultati scadenti influenzano atteggiamenti negativi, portando talvolta a un vero e proprio rifiuto della matematica. D’altra parte l’atteggiamento degli studenti nei confronti della matematica è anche in stretta sintonia con quello manifestato dall’insegnante.
Differenza tra difficolta’ generale nella matematica e disturbo specifico del calcolo
Circa il 20% di alunni per classe presenta difficoltà significative nell’apprendere il sistema dei numeri.
Tuttavia, le percentuali di discalculia evolutiva sono parecchio inferiori (0,5%-1%).
Criteri diagnostici della discalculia evolutiva
- Il DSM e l’ICD-10 identificano il disturbo come caratterizzato da prestazioni sostanzialmente inferiori a quanto previsto in base all’età cronologica del soggetto nella capacità di calcolo, in soggetti con normali abilità cognitive e a prescindere da eventuali deficit sensoriali.
- Il disturbo del calcolo interferisce in modo significativo con l’apprendimento scolastico o con le attività della vita quotidiana che richiedono capacità di calcolo.
- L’età minima in cui è possibile diagnosticare la discalculia coincide con il completamento della III classe elementare (sono frequenti, infatti, i falsi positivi in seguito a diagnosi troppo affrettate).
Dalla diagnosi di discalculia va esclusa la difficoltà di soluzione dei problemi matematici. - La Consensus Conference (nata dal confronto di 10 associazioni e società scientifiche di studiosi e professionisti dei DSA, nel 2010) distingue due profili:
Un primo profilo caratterizzato da debolezza nella strutturazione cognitiva delle componenti di cognizione numerica nelle quali è compromessa l’intelligenza numerica;
un secondo caratterizzato da un deficit nell’acquisizione delle procedure esecutive e negli algoritmi di calcolo. - Il disturbo del calcolo si trova comunemente associato al disturbo della lettura o della scrittura (comorbidita’). L’associazione tra disturbo specifico del calcolo e di lettura comporta, in linea generale, una maggiore gravità del disturbo di calcolo e una minore capacità di recupero.
Valutazione
La valutazione iniziale viene attuata attraverso test oggettivi, e consente di individuare una o più aree carenti nel profilo del bambino in base al principio di discrepanza nel dominio specifico interessato, per cui la prestazione viene definita deficitaria in rapporto alle attese per l’età e/o la classe frequentata.
Le prove di valutazione dell’eventuale disturbo del calcolo sono:
- Prove di primo livello, che permettono di effettuare un primo screening capace di dare una visione globale sulle eventuali difficoltà nel calcolo, individuando così, precocemente, soggetti a rischio.
Le prove che rientrano in questo livello sono: BIN 4-6; AC-MT. - Prove di secondo livello, che sono diagnostiche per la discalculia evolutiva: AC-MT 6-11/11-14; ABCA; Batteria per la valutazione della discalculia evolutiva; Discalculia Test.
Una volta individuata l’area carente, è possibile programmare il percorso di intervento adeguato, che deve essere specifico, ovvero volto a promuovere l’acquisizione del meccanismo deficitario.
Alla fine del percorso di intervento è possibile valutarne l’efficacia attraverso la ripetizione della prova di valutazione iniziale.
Prognosi
Il disturbo del calcolo si caratterizza per una resistenza al trattamento e in particolare dell’automatizzazione.
La previsione è che mentre per l’accuratezza si potranno raggiungere risultati simili a quelli dei coetanei a sviluppo tipico, per la velocità questo risultato non viene raggiunto.
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A presto!
Dott.ssa Marianna Vallone
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