Che cos’è un BIAS COGNITIVO?
“Bias” è un termine inglese (di origine latina e ancor prima greca) che significa obliquo, inclinato.
Il termine veniva utilizzato nel gioco delle bocce per indicare un tiro storto che porta a conseguenze negative.
L’origine del termine “Bias Cognitivo” si può far risalire alle ricerche degli psicologi Amos Tversky e Daniel Kahnemsn dei primi anni ’70.
Un bias cognitivo è una distorsione della valutazione, causata da un pregiudizio e da concetti precedenti non legati da un legame logico e valido.
Si tratta, quindi, di giudizi fondati su percezioni errate o distorte, spesso utilizzate per prendere decisioni velocemente e senza sforzo.
Questi errori cognitivi influenzano la nostra vita e i nostri processi mentali.
Vi presento alcuni bias:
- Bias di conferma, ovvero la tendenza della mente umana ad ignorare tutto ciò che è in contrasto con la sua opinione. Ad esempio: ci piace essere d’accordo con persone che sono d’accordo con noi; oppure vediamo maggiormente gli elementi che danno conferma ad una nostra tesi, allontanando gli altri elementi che sono più numerosi e importanti.
- Fallacia di Gambler, quando ci convinciamo che le esperienze passate influenzano gli eventi futuri: ad esempio, dopo aver ottenuto testa con una moneta per 4 volte consecutive, la nostra tendenza è quella di prevedere un aumento della probabilità che il prossimo lancio sarà croce e che la probabilità sarà certamente a favore delle croci. In realtà però, le probabilità sono ancora 50/50.
- Razionalizzazione post-acquisto: lo mettiamo in gioco ad esempio quando acquistiamo qualcosa di inutile e dopo ci convinciamo che si tratti di un acquisto intelligente.
- Bias di frequenza, ovvero la percezione che qualcosa che ci riguardi sia diventato all’improvviso incredibilmente diffuso, ma invece è solo il nostro cervello che filtra le informazioni e ci fa soffermare principalmente su quelle che potrebbero riguardarci.
- Bias dell’ottimismo, ovvero la tendenza a immaginare un futuro roseo per noi, nonostante il pessimismo che riserviamo alla società. L’idea alla base è che le cose brutte succedono, ma agli altri.
- Bias della negativita’ che consiste in un’eccessiva attenzione verso gli aspetti negativi. Si tende, con questo bias, a dare un peso maggiore agli errori sottovalutando i successi.
- L’effetto Dunning Kruger, secondo cui più le persone sono incompetenti più tendono a sopravvalutarsi.
- Bias derivati dall’invidia e dalla gelosia.
- Bias del punto cieco, una sorta di padre di tutti i bias, ovvero la convinzione di essere immuni ad ogni bias.
Come liberarci dai bias cognitivi?
Non è possibile liberarci dai bias cognitivi, ma conoscerli e ri-conoscerli è già un grandissimo passo avanti!
Rifletti sui tuoi bias cognitivi! Ne hai? Li hai utilizzati (inconsapevolmente ovviamente)? Dammi un tuo feedback!
A presto!
Dott.ssa Marianna Vallone (psicologa e psicoterapeuta)